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Studiare inglese in australia e nuova zelanda - Intervista a emanuele ferrari e paolo raeli
Abbiamo seguito la loro #KaplanExperience per tre settimane, in cui hanno frequentato un corso di inglese in Australia e Nuova Zelanda, visitato luoghi incredibili, fatto nuove amicizie internazionali e realizzato alcuni dei loro sogni più grandi! Curiosi di sapere cosa vuol dire studiare inglese in Australia e Nuova Zelanda? Eccovi l’intervista a Emanuele Ferrari e Paolo Raeli!
Ciao ragazzi! Bentornati! Raccontateci un po’ di voi. Come descrivereste Emanuele e Paolo ai lettori che non vi conoscono ancora?
Paolo: Ciao! Mi chiamo Paolo e sono un ragazzo Palermitano, con una grande passione per la fotografia. Da cinque anni ritraggo la realtà in un modo poetico che ormai mi contraddistingue, cosa che mi ha permesso di viaggiare per il mondo e conoscere tantissima gente diversa.
Emanuele: Ciao! Grazie mille. Io, Emanuele, ho un profilo Instagram in cui ricreo gli outfit dei personaggi famosi con materiale di uso comune che trovo in casa. Mi diverto a raccontare la mia vita nelle stories, tutta la pizza che mangio, la mia famiglia, le mie canzoni vecchie preferite e tutto ciò che mi circonda e reputo interessante da condividere.
Quella in Australia e Nuova Zelanda è stata la vostra seconda #KaplanExperience. Cosa vi ha spinto a scegliere di studiare inglese all’estero per la seconda volta e perché proprio queste destinazioni?
Emanuele: La nostra prima esperienza a Los Angeles e San Diego è stata incredibile! Abbiamo visto posti mozzafiato e incontrato nuove persone con stili di vita diversi dai nostri. Si è ripresentata l’opportunità di partire per studiare inglese in Australia e Nuova Zelanda e abbiamo subito detto di sì, senza esitare. L’Australia è stata da sempre il mio sogno, la terra dei canguri e dell’Opera House, così l’abbiamo scelta come nuova meta per studiare inglese all'estero. La Nuova Zelanda mi ha sempre incuriosito per la sua natura incontaminata, che avevo visto solo in foto o nelle riprese del Signore degli Anelli, così, essendo vicina all’Australia ci ho fatto un bel salto!
Paolo: Ho sempre sognato l’Oceania, un breve viaggio verso un’altra destinazione mi aveva portato a fare scalo nel nuovo continente ma non mi ci ero mai effettivamente fermato. Grazie a Kaplan ho avuto l’opportunità non solo di scattare incredibili foto in giro per l’Australia e farmi e nuovi amici, ma anche di migliorare il mio business English, assolutamente vitale per il lavoro che faccio, spesso a contatto con l’estero. Kaplan è più di una semplice scuola di inglese, la grande multiculturalità che si respira dentro ogni scuola e la flessibilità delle lezioni, il metodo di studio, sono tutti elementi che mi hanno convinto a scegliere Kaplan per la seconda volta.
Com’è stato tornare ad essere studenti Kaplan e come sono andate queste settimane?
Paolo: In verità, mi sembra di non essere mai andato via. Sebbene abbia frequentato le mie prime scuole Kaplan negli Stati Uniti la scorsa estate, i principi di ogni scuola sono i medesimi, e le lezioni sono studiate in modo che dal primo momento ci si possa integrare e stringere nuovi rapporti con gli altri studenti. Inoltre, le attività extracurricolari a disposizione ogni settimana permettono di vivere appieno la città, immergendosi completamente nella realtà del paese. Rifarei questa esperienza cento volte.
Emanuele: Il clima alla Kaplan è sempre molto amichevole, nessuno ti giudica per il tuo livello di inglese, nessuno è timido, tutti sono lì per imparare l'inglese. Tornare a vivere questa esperienza è stato molto bello, anche perché non c’era più la paura iniziale del “oddio chissà come sarà” perché ormai eravamo già esperti!
Cosa vi ha colpito di più delle scuole in cui siete stati?
Paolo: Oltre che l’affabilità dei membri dello staff Kaplan, la pulizia e freschezza degli spazi, la tecnologia con cui sono attrezzate le scuole e la serenità generale che si respira appena varcato l’ingresso.
Emanuele: Esatto! La scuola Kaplan è diversa dall’idea di scuola che ti fai frequentando il Liceo in Italia. Sono tutti molto più amichevoli, espansivi, gentili e pronti ad aiutarti! E poi, vogliamo parlare della vista mozzafiato che c’è nelle scuole Kaplan?
Com’erano le attività extrascolastiche organizzate da Kaplan e quale è stata la vostra attività preferita?
Paolo: Come accennavo prima sono diverse ogni settimana, da situazioni più tranquille come un buffett in terrazza passando dalle gite fuori città fino ad attività più spericolate, come lo Sky diving. C’era l’imbarazzo della scelta! La mia attività preferita è stata indubbiamente la visita di un santuario per animali a Sydney, in cui sono entrato a contatto con i canguri ed altri animali nativi del posto in un ambiente sereno e rispettoso delle loro esigenze.
Emanuele: Le attività extrascolastiche sono il modo perfetto per socializzare, farsi nuovi amici e parlare solo in inglese, anche perché gli studenti sono tutti di nazionalità diverse. In Australia la mia attività preferita è stata di sicuro dare da mangiare ai canguri, è stato troppo emozionante! Vederli, accarezzarli, sono stati dei momenti che rimarranno indelebili. In Nuova Zelanda, invece, la mia attività preferita è stata la visita al set del Signore degli Anelli, essendo io un super fan del film!
Potreste dare qualche consiglio pratico a chi vorrebbe fare questo tipo di esperienza ma ha paura di partire?
Paolo: Buttatevi, la paura passa in fretta e una volta superata la parte del volo, (che è quella in cui si tende a rimuginare di più) non vorrete più andare via. Parola di persona ansiosa! Inoltre, lo staff prende molto a cuore questo tipo di situazioni, sono assolutamente abituati alle persone più timide e insicure del loro viaggio, e sanno gestire ogni caso nel modo migliore. Nella nostra scuola a San Diego c’è stato un caso di “nostalgia di casa” da parte di una studentessa, cosa per cui l’intera classe in cui ero si è mobilitata per farla sentire un po’ più a casa. Ogni partenza è una crescita!
Emanuele: Secondo me la paura di partire si basa solo sulla timidezza e sull’ansia di rimanere da soli e non riuscire a fare amicizia. È una paura legata al fatto che non si conosce il posto in cui si andrà, ma posso assicurare che già dal primo giorno è facilissimo socializzare. Gli insegnanti sono molto gentili, ci sono tantissime attività che permettono di conoscere molta gente e il più delle volte gli studenti Kaplan sono studenti proprio come noi, che sono partiti da soli e quindi condividono lo stesso bisogno: socializzare.
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Sappiamo che l’incontro con i canguri è stato uno dei momenti più attesi del viaggio, potreste raccontarci un’esperienza o un momento che porterete per sempre nel cuore?
Emanuele: Sì, decisamente uno dei momenti più attesi! Ero davvero super contento di poter fare un’esperienza di questo tipo. Oltre ai canguri, come ho già detto prima, porterò nel cuore i luoghi straordinari del set del Signore degli Anelli in Nuova Zelanda. Essendo un grande fan della saga, sono rimasto ammaliato da HOBBITON, sia perché ho visto con i miei occhi i luoghi in cui è stato girato il film, sia perché il posto era davvero stupendo, e credo che, anche se non si è appassionati della trilogia, sia davvero facile innamorarsene.
Paolo: Ovviamente la visita al santuario! Per pochissimi dollari era consentito dare da mangiare ai canguri un particolare tipo di alimento studiato per loro. Inizialmente ero un po’ titubante, ma sono stati gli stessi canguri ad avvicinarsi senza paura e mangiare direttamente dalla mia mano. È stato surreale.
Secondo voi, il fatto di essere partiti in coppia, ha dato più valore alla vostra esperienza? In che modo?
Paolo: Per me la felicità è qualcosa che va sempre condivisa, con Emi si è venuto a creare un vero e proprio rapporto di amicizia e sono stato felicissimo di aver avuto modo di conoscerlo. Abbiamo tantissime esperienze incredibili da poter raccontare in cui in qualche modo anche l’altro era lì presente.
Emanuele: Io ho avuto l’opportunità di studiare inglese in Australia per due settimane con Paolo e in Nuova Zelanda per una settimana da solo, quindi ho vissuto entrambe le esperienze. Partire in due ti dà più sicurezza, soprattutto se, come me, ci si sente insicuri con l’inglese. Partire da solo, però, mi ha dato l’opportunità di vivere appieno l’esperienza, senza filtri e senza appoggi, e devo dire che me la sono cavata molto bene!
Emanuele, tu hai continuato la tua esperienza in Nuova Zelanda da solo. Come ti sei trovato? È stato facile trovare nuovi compagni di viaggio?
È stato davvero facile fare nuove amicizie, anche perchè ho partecipato tutti i giorni alle attività extrascolastiche e questo mi ha dato l'opportunità di conoscere tantissimi studenti di diverse nazionalità. Sono anche riuscito a far cantare canzoni italiane a una #Kaplanfriends giapponese!
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Consigliereste l’esperienza con Kaplan? Perché?
Paolo: Come dicevo, Kaplan non mi ha dato la sensazione di essere una semplice scuola di inglese, persino il test d’ingresso è progettato in modo da adattarsi a chi lo esegue, in maniera che in base a gli errori commessi si continui secondo le proprie capacità. Se sei una persona che ha voglia di vivere appieno l’esperienza di una città all’estero, vuoi imparare l’inglese (sebbene in quasi tutte le scuole ci siano più di 30 nazionalità diverse, viene richiesto di parlare solo in inglese a scuola!) partendo esattamente dal tuo livello attuale, e come me senti il bisogno di conoscere gente nuova ed esplorare nuove realtà, Kaplan è indubbiamente l’avventura che stai cercando.
Emanuele: Consiglierei decisamente l’esperienza Kaplan! Conosci nuove persone, impari l’inglese e hai la possibilità di vivere in posti mozzafiato e visitare città incredibili! Cosa posso dire di più per convincerti?
Se anche voi, come Emanuele e Paolo, volete studiare l’inglese in Australia e Nuova Zelanda, scaricate gratuitamente la nostra brochure per avere maggiori informazioni o contattate un nostro consulente!