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Pride 2022: perché si usa il termine “Pride”?
Molti dei nostri studenti sanno bene che quando si vive e si studia inglese all’estero si fa un’immersione totale nella lingua. L’apprendimento dell’inglese diventa il focus principale e un aspetto interessante di ciò è che ci si interroga molto di più sul significato delle parole, sulla loro origine e sul modo in cui queste vengono utilizzate.
Una delle parole più ricercate a giugno sui motori di ricerca è “Pride”, da anni ormai associata al Pride Month, un mese per celebrare la comunità LGBTQIA+. Ma perché si usa il termine “Pride” e come si è passati dall’uso di “Gay Pride” al “Pride Month” e all’“Onda Pride”?
Se siete alla ricerca di una risposta, ecco un approfondimento sul significato della parola “Pride” e su come questo è cambiato diverse volte nel corso degli anni.
Le origini
Il termine “Pride” (di solito con la "P" maiuscola), che traduciamo in italiano con “orgoglio”, è utilizzato sia come sostantivo che come verbo. Più nello specifico, il sostantivo era già utilizzato nell’Old English, ovvero l’Inglese Antico (la più antica forma conosciuta della lingua inglese), mentre la forma verbale è in uso dal XIII secolo.
Nella sua forma originale, la parola "pride" aveva una connotazione negativa, intesa per lo più come “presunzione” o “superbia”. È solo dal XIV secolo che si inizia a utilizzare questo termine con un’accezione più positiva, inteso come “rispetto di sé”, piuttosto che come “arroganza”.
In che modo questo termine è diventato connesso al movimento per i diritti LGBTQIA+?
Come con l'evoluzione di tutte le parole, è difficile individuare un singolo evento che ha portato il termine “pride” all’uso che ne facciamo oggi. Quel che è certo è che questa parola può essere ricollegata a un particolare momento storico: i moti di Stonewall, di cui quest’anno ricorre il 50esimo anniversario. Si tratta di una serie di scontri nati in seguito all’irruzione da parte della polizia nel bar gay di New York “Stonewall Inn” la notte tra il 27 e il 28 giugno 1969, finalizzata ad arrestare coloro i quali erano privi dei documenti di identità e tutte le persone vestite con abiti del sesso opposto.
In seguito a questi eventi si sono svolte numerose marce contro la persecuzione degli omosessuali ed è proprio per commemorare la rivolta di Stonewall che è stato scelto giugno come mese in cui attuarle.
Sono stati gli attivisti Brenda Howard, Robert A. Martin Jr. e L. Craig Schoonmaker nel 1970 ad associare la parola "Pride" alle manifestazioni successive agli scontri di Stonewall. Utilizzare la parola “orgoglio” è stato, per loro, un modo per sfidare il bigottismo e l’odio contro la comunità LGBTQIA+.
Schoonmaker ha dichiarato al podcast The Allusionist nel 2015:
“First thought was ‘Gay Power’. I didn’t like that, so proposed Gay Pride. There’s very little chance for people in the world to have power. People did not have power then; even now, we only have some. But anyone can have pride in themselves, and that would make them happier as people, and produce the movement likely to produce change...".
Schoonmaker ha inoltre dichiarato che il termine “Pride” è tutt’oggi assolutamente necessario per la comunità LGBTQIA+, affermando:
“It makes people more self-assertive. That’s what really is going to make the change in people’s lives: when they assert their rights to marry, they assert their right to be known, they assert their right to employment.”
Dal "Gay Pride" al “Pride Month” all' "Onda Pride" in Italia
L’espressione "Gay Pride" è stata abbreviata in “Pride” all'inizio degli anni '90, ed è stata associata spontaneamente ai numerosi eventi LGBTQIA+. Giugno è diventato ufficialmente noto come Pride Month negli Stati Uniti quando il presidente Bill Clinton lo ha riconosciuto per la prima volta nel 1999.
In Italia la prima manifestazione pubblica di omosessuali ha avuto luogo nel 1972 mentre il primo Gay Pride nazionale ufficiale si è svolto nel 1994 a Roma. Fino al 2013 nel nostro paese si è svolto un solo Pride nazionale, assegnato annualmente a una città diversa; dal 2013, invece, si celebrano ogni anno diverse manifestazioni in tutto il territorio nazionale, motivo per cui si parla di “Onda Pride”.
Sia il termine “Pride” che le celebrazioni ad esso associate hanno, dunque, subìto un'evoluzione nel corso degli anni e non sappiamo se ne subiranno ancora. Quello che è certo è che manterranno la speranza iniziale associata al loro uso:
“We certainly hoped it would catch on—not as a slogan so much as an understanding that people should be proud and not ashamed.”
È affascinante vedere come una semplice parola, utilizzata in tutto il mondo in inglese ma, come abbiamo visto, con diverse declinazioni, possa racchiudere in sé un significato così forte e profondo, capace di riunire milioni di persone accomunate dall’orgoglio di ciò che sono.
Speriamo vi sia più chiaro il perché si usa il termine “Pride”. Se vi incuriosisce l'idea di scoprire termini inglesi nuovi e approfondirne il significato o volete studiare inglese all'estero, scaricate la brochure cliccando sul banner o contattate un nostro consulente per richiedere informazioni.